I cittadini di Verona difendono i coltivatori diretti: la frutta e la verdura venduta all'ingrosso e al dettaglio è veramente italiana, fresca e di qualità. L'accusa di vendere per italiana merce proveniente dall'estero era stata mossa da Confesercenti e Faver, ma è stata rigettata con forza.
Il tutto era nato da un'ispezione da parte della commissione di controllo del comune di Verona, che aveva riscontrato dei coltivatori a rivendere merce del supermercato. Il che lascia supporre che c'è sempre chi se ne approfitta, ma che in sostanza ci si può fidare degli alimentari nostrani, prodotti dalla terra per il mercato locale. Il problema è dovuto al fatto che i coltivatori hanno spese più ingenti rispetto alle produzioni industriali, per cui spesso i prodotti, alla fine sono più cari di quelli che si trovano nella grande distribuzione.
Ma non è sempre così: le mele, ad esempio, vengono vendute a tutto in elenco di grossisti per 20 centesimi, per poi finire sul mercato a 1 euro e 80, mentre al dettaglio, le stesse mele vengono vendute a 70 centesimi, in un modo conveniente al consumatore e al produttore.
Il vantaggio di comprare articoli dai coltivatori diretti è rappresentato dalla qualità della merce: appena raccolta e coltivata senza l'ausilio di additivi e conservanti. Senza contare i benefici ecologici del "chilometro zero".
Fonte: corrieredelveneto.com